“Le crisi disegnano nuovi scenari”. Chi è l’imprenditore Piemontese che è diventato un Industriale di successo
“Le crisi disegnano nuovi scenari”. Chi è l’imprenditore Piemontese che è diventato un Industriale di successo. Un vecchio detto recita:
Non puoi fare il padrone se non hai fatto il garzone
Non allude ad altro se non alla necessità di fare nella vita la dovuta gavetta. E di gavetta, Alex Giovanetto, classe 1988 – forte della scalata con Dex – ne ha fatta parecchia considerato che a soli 33 anni ne ha maturati dieci come industriale e oggi è a capo di realtà digital come “Bu-Net”, e-commerce di food italiano.
Ad alimentare la sua intraprendenza è sempre stata la ‘fame’ di fare, insieme a una grossa dose di curiosità:
“Credo di aver ereditato l’anima imprenditoriale dalla mia famiglia, è una cosa con cui si nasce, una smania difficile da controllare”,
racconta.
“Ad ogni modo, il mondo di oggi non è più quello dei nostri genitori. È un mondo complesso e settoriale con grandi opportunità ma anche con tanta competizione, che richiede competenze specializzate e delle spiccate capacità manageriali e di networking: proprio questa arte la studio da anni nella Business School di Gianluca Spadoni. Le buone idee e lo spirito di iniziativa non bastano più. Grazie a Spadoni ho imparato che il team e le persone di cui ti circondi sono più importanti delle idee e dei soldi, prima il “chi” poi il “che cosa”.”
Grazie alla Business School Giovanetto è riuscito a costruire un importante network e una credibilità che gli permette di sedersi ai tavoli giusti. È pur sempre un giovane italiano ambizioso, con tutti gli oneri e gli onori che racchiude questa descrizione.
C’è chi sostiene che nulla sarà uguale a prima. Houellebecq ritiene che sarà tutto uguale, solo un po’ peggio. Giovanetto, invece, sostiene:
“Le crisi disegnano da sempre nuovi scenari oltre che modelli di consumo. Questa crisi non sarà da meno. Chissà cosa riserva il futuro, però credo che sostenendoci a vicenda saremo in grado di affrontarlo come una comunità unica.”
E’ dunque ragionevole pensare che ci stiamo allenando a vivere in un ecosistema digitale che non prevede marcia indietro? Giovanetto è d’accordo:
“Stiamo vivendo un cambiamento di mentalità aziendale e approccio umano che probabilmente sarebbe arrivato tra 10 anni. Immagino, per esempio, che ora sarà molto più difficile accettare un solo giorno al mese di telelavoro, e magari anziché andare al supermercato faremo la spesa comodamente dal divano di casa.”
In cosa potrebbe cambiare la cultura aziendale? Cosa dobbiamo augurarci?
“Saranno richiesti investimenti in tecnologia e una ridefinizione delle modalità di vivere il lavoro, infatti in termini di tecnologia ho investito su Bu-net per diversificare il percorso Industriale con Dex. Cambierà completamente il sistema di valutazione del lavoro, i parametri non saranno tarati sulla presenza fisica ma sui risultati, sulle performance finali. Significa lavorare sull’attitudine all’innovazione e alla creatività, e su comportamenti votati all’imprenditorialità.”