Fisco

Piano Nazionale Transizione 4.0 con Metatasse: come recuperare i costi sotto forma di credito d’imposta

Il Piano Nazionale Transizione 4.0 è l'evoluzione del Piano Industria 4.0, e ha lo scopo di supportare le aziende italiane nel loro processo di trasformazione digitale

Quello italiano è un labirinto fiscale estremamente complesso, che fa perdere regolarmente il filo al contribuente: il team di esperti di Metatasse parte proprio da questa necessaria presa di coscienza per offrire servizi di consulenza fiscale volti a ridurre le tasse in modo del tutto legale, anche nell’ambito del Piano Nazionale Transizione 4.0. Sono gli stessi consulenti di Metatasse a fare l’esempio delle agevolazioni per le imprese italiane che investono in innovazione: fino a poco tempo fa si parlava di iperammortamento e di superammortamento, mentre ora si parla unicamente di credito d’imposta. Il Piano Nazionale era nato come Industria 4.0, per poi essere ribattezzato Impresa 4.0, e per diventare infine, a partire dal 2020, Transizione 4.0. Già a livello di strumenti e di etichette, insomma, le opportunità di fare confusione non mancano affatto: vediamo quindi nel concreto quali sono le possibilità offerte dal Piano Nazionale Transizione 4.0 per recuperare i costi sotto forma di credito d’imposta per il periodo 2023 – 2025.

Cos’è il Piano Nazionale Transizione 4.0?

Come detto, il Piano Nazionale Transizione 4.0 è l’evoluzione del Piano Industria 4.0, e ha lo scopo di supportare le aziende italiane nel loro processo di trasformazione digitale. Come chiariscono i consulenti di Metatasse, in luogo del superammortamento si trova ora il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali semplici; all’iperammortamento è subentrato il credito per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali 4.0; a questi si aggiungono inoltre i crediti per le attività di ricerca, di sviluppo, di innovazione, di design e di formazione 4.0. Il fatto di essere passati dalla maggiorazione degli ammortamenti al meccanismo dei crediti d’imposta è da ricondurre principalmente alla volontà di consentire l’accesso agli incentivi anche alle aziende che non hanno un utile, nonché alle imprese agricole.

I crediti d’imposta Transizione 4.0 2023 – 2025

Quanto valgono i crediti d’imposta, e come possono essere utilizzati? Va detto prima di tutto che nel 2022 non sono stati rinnovati gli incentivi relativi all’acquisto di beni strumentali semplici né quelli per la formazione 4.0. Per il triennio 2023-2025 sono quindi in vigore solamente gli incentivi per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali 4.0 e per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design. Ecco nello specifico i dati essenziali da sapere:

Per l’acquisto di beni strumentali materiali 4.0 è previsto un credito del 20% della spesa per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 10% oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e del 5% oltre tale soglia, fino a un massimo di 20 milioni di euro.

Per i beni immateriali il mutare dell’aliquota è differente: si parla del 20% per il 2023, del 15% per il 2024 e del 10% per il 2025, sempre con un limite di investimento fissato a un milione di euro.

Per quanto riguarda il credito d’imposta per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design, l’aliquota è del 10% per le attività di ricerca e di sviluppo, del 5% per attività di innovazione o di design, e nuovamente del 10% per attività di innovazione orientate alla transizione ecologica o alla innovazione digitale 4.0.

Come utilizzare il credito d’imposta

Un uso intelligente del credito d’imposta del piano Transizione 4.0, insieme a un percorso personalizzato di pianificazione fiscale può portare dei vantaggi alle imprese, come ricordano gli esperti di Metatasse. Il primo passo necessario in questa direzione è produrre una perizia tecnica asseverata e rilasciata da un perito industriale o da un ingegnere abilitato. Successivamente, è obbligatorio l’utilizzo del modello per la comunicazione credito d’imposta disponibile nell’apposita sezione “Transizione 4.0” del sito web del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tale documento, una volta compilato con tutte le informazioni riguardanti l’applicazione del credito d’imposta, va firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa e inviato tramite PEC al Ministero.

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