Premi di produttività: istruzioni detassazione, limiti e beneficiari
Vediamo le regole, la detassazione e tutte le curiosità che vanno a regolare questo tipo di bonus aziendale.
Dal primo gennaio 2017, i premi di produttività che sono stati erogati da un’azienda del settore privato, possono beneficiare di una tassazione agevolata che è pari al 10%. Tale discorso vale fino a 3 mila euro, aumentabile fino a 4 mila, se il lavoratore è coinvolto attivamente nella fase di organizzazione del lavoro. Ma per capire bene di ciò che parliamo è giusto andare con ordine!
In questo articolo parleremo proprio di premi di produzione, importo detassabile con i bonus produttività, che è aumentato anche in vista del 2019. Ogni modifica è introdotta per mezzo della scorsa Legge di Bilancio. Tutti i lavoratori che vanno a convertire il bonus in denaro, a misure di welfare aziendale, è quindi prevista la detassazione totale.
Istruzioni detassazione dei premi di produttività
E’ bene precisare che i premi sono delle integrazioni sulla retribuzione, che vengono previsti dal CCNL. Sono decisi a livello aziendale in base ai risultati conseguiti nella realizzazione di obiettivi e programmi tra le parti. Ovviamente dipendono direttamente dagli incrementi di produttività. Le regole che si utilizzano per controllare e spiegare la detassazione dei premi di produttività, sono state pubblicate dall’Agenzia delle Entrate nel marzo 2018, e poi aggiornate in base alle novità introdotte. Entreranno in vigore a partire dal 2019.
Questi riconoscimenti spettano ai dipendenti di lavoro subordinato, con contratto a tempo determinato o indeterminato, che hanno saputo incrementare la produttività dell’azienda. Il loro lavoro ha inoltre permesso di influire la qualità, la redditività e l’innovazione del proprio luogo di lavoro. Ovviamente in positivo. Funzionano in base a quanto viene previsto dalla normativa vigente, legata alle somme erogate dal datore di lavoro. Sarà applicata un’aliquota sostitutiva dell’IRPEF e le addizionali regionale che sono pari al 10%.
Saranno applicate delle agevolazioni fiscali da parte dei datori di lavoro privati, ovvero gli imprenditori, gli enti pubblici economici, gli studi professionali, i consorzi ed enti ecclesiastici, oltre alle associazioni di vario genere.
La detassazione dei bonus: la questione welfare
La precedente Legge di Bilancio, come citato in precedenza, ha permesso di aumentare la soglia base sulla quale il premio di produzione ottiene la detassazione del 10%. Vediamo allora quali sono i nuovi importi dei bonus:
- Per i premi produttività fino a 3 mila euro la detassazione è al 10%;
- I premi fino a 4 mila euro hanno detassazione al 10% qualora vi sia un coinvolgimento nella fase di organizzazione del lavoro stesso.
Se un lavoratore che può beneficiare del bonus, dovesse decidere di trasformarlo in misure di welfare aziendale, potrà poi prevedere la detassazione totale. I beni e i servizi di welfare aziendale che beneficiano della detassazione totale coinvolgono l’automobile, gli investimenti in azione, l’alloggio, i finanziamenti a tasso agevolato, l’assistenza sanitaria e il trasporto ferroviario gratuito.
Qualora un dipendente decida di andare a convertire il proprio premio in una di queste opzioni a sua disposizione, avrà il diritto di beneficiare di un bonus sul quale non si pagano tasse. E al tempo stesso non riguarderà neppure il tetto massimo per il calcolo delle esenzioni. Tutti i servizi welfare aziendali, potranno essere estesi ad altri membri del nucleo familiare del lavoratore beneficiario. Ciò vuol dire che vi è anche la possibilità di vederli trasformati in eventuali borse di studio per i figli.