Quali sono i KPI più importanti del video marketing
Key Performance Indicator, indicatori chiave di prestazione, vediamo di cosa si tratta
I KPI (Key Performance Indicator) sono indicatori chiave di prestazione che forniscono gli input necessari per ottimizzare le prestazioni e raggiungere i propri obiettivi nel settore del business e del marketing. Il video marketing è una delle strategie più importanti per le aziende che vogliono aumentare la loro visibilità sul web e devono tenere a mente determinati KPI per valutare se un progetto sta funzionando e se un video consegue gli obiettivi prefissati.
Il primo KPI da valutare è il numero di visualizzazioni, un dato oggettivo ed immediatamente misurabile che fornisce il numero di volte in cui un video viene visualizzato. Tuttavia questo parametro, pur essendo inconfutabile, non è sempre così chiaro e trasparente. In base alla piattaforma infatti i conteggi delle visualizzazioni avvengono in maniera diversa e potrebbero fornire dati non veritieri. Su Instagram e Facebook la visualizzazione ad esempio viene conteggiata dopo 3 secondi, ma spesso capita che su questi social viene aperto un video per errore. Su Youtube diversamente il conteggio delle visite corrisponde maggiormente alla realtà poiché scatta dopo 30 secondi di visione.
Altro importantissimo indicatore di un video è rappresentato dalle condivisioni. Nel momento in cui un utente visualizza un video e decide di condividerlo significa che lo ha apprezzato a tal punto da estendere la visione anche ad altri contatti. Il creatore del video ha quindi raggiunto il suo obiettivo: diffondere viralmente il video quasi a costo zero e raggiungere sempre più potenziali clienti. Per potenziare la strategia di video marketing è consigliabile ricorrere ad una valida “call to action” per invogliare l’utente a compiere un’azione magari con un “premio” come uno sconto, un ingresso omaggio o un ebook in regalo.
Il “brand awareness” è un parametro da valutare durante una strategia di video marketing anche se non bisogna focalizzarsi tanto sul marchio in senso generale, quanto piuttosto in rapporto al target che intende raggiungere. Il pubblico magari si è legato ad un determinato marchio per la sua mission e la sua filosofia e questi aspetti vanno rispettati per non deludere o spiazzare la clientela. Le modalità di lancio di un video devono quindi essere valutate sulla scorta delle abitudini e delle preferenze del proprio target di pubblico.
In tale contesto vanno analizzate attentamente le “impressions” che a differenza di quanto erroneamente si pensa non corrispondono alle visualizzazioni. Le “impressions” indicano il numero di volte in cui viene mostrato un contenuto, ma questo non significa che venga necessariamente aperto. Questo KPI risulta fondamentale sulle piattaforme per capire quante volte un video viene visualizzato. Se il video ha un numero basso di impressioni allora richiede qualche miglioramento per raggiungere il proprio target di pubblico. Magari il filmato è stato collocato in un luogo non adatto o in un orario sbagliato poiché non viene raggiunta la giusta clientela. Ad un determinato numero di impressioni non sempre corrisponde lo stesso numero di visualizzazioni ed anche in questo caso bisogna capire dove intervenire per rendere il contenuto più mirato e performante.
I video dedicati al fooding hanno sicuramente una presa maggiore negli orari di pranzo o di cena poiché colgono gli aspetti sensoriali ed emotivi del pubblico. Un video dedicato agli adolescenti diversamente può avere un impatto maggiore nel tardo pomeriggio o in serata, quando questo target di pubblico fruisce maggiormente dei social.
Tra i KPI più importanti del video marketing c’è il play rate, un parametro che indica quante volte un utente clicca sul tasto Play dei video che sono stati embeddati su un sito. Questo parametro è utile per capire se il video è stato collocato efficacemente sul sito. Su Facebook non c’è la possibilità di embeddare i filmati, ma si possono comunque verificare i dati tenendo presente che l’autoplay non è sempre in azione.